Furlough: come cambierà da Luglio ad Ottobre

Come cambia il furlough scheme da Luglio ad Ottobre?

Per gli ultimi 3 mesi, il furlough scheme, tecnicamente CoronaVirus Job Retention Scheme (CJRS), ha permesso ai numerosissimi dipendenti impossibilitati a lavorare di poter percepire l’80% dello stipendio fino ad un cap massimo di 2.500£ mensili durante l’emergenza pandemica.
La risposta del governo inglese è stata rapida ed efficiente, con l’erogazione dei fondi che tuttora avviene entro un massimo di 6 giorni lavorativi dal giorno della richiesta solitamente operata dal commercialista; oltre a questo meccanismo di supporto, anche l’Universal Credit (trovi un approfondimento qui), ha allargato i suoi criteri di qualifica, offrendo un sostegno economico a coloro i quali si sono ritrovati a fronteggiare delle difficoltà economiche a prescindere dal furlough.
Nonostante una preventivabile confusione iniziale, HMRC si è impegnata costantemente nel chiarire i punti grigi presenti nelle ordinanze (per esempio i criteri di qualifica del CJRS per i direttori delle società, la rettifica e posticipo della data ultima dell’RTI o il calcolo delle medie) e nel garantire un fondamentale sostegno economico a chi non ha avuto la possibilità di lavorare in remoto o è stato costretto a rimanere a casa.
Tuttavia, comprensibilmente, il governo spinge per la riapertura delle attività tramite un processo graduale, nel rispetto delle normative sulla sicurezza e considerando lo sforzo economico a cui ogni business sarà sottoposto; al fine di alleviare quest’ultimo, HMRC ha apportato delle modifiche al CJRS, che prevedono a prescindere un sostanzioso supporto economico ma che diminuisce in maniera inversamente proporzionale al volume di lavoro delle società, vediamo come.

La nuova struttura del CJRS

Sostanzialmente, il governo prevede una graduale riduzione dell’erogazione dei fondi, incentivando i business a riprendere le attività, generare dei ricavi e conseguentemente accorparsi una parte dei costi relativi al libro paga. Questa procedura sarà molto graduale e partirà effettivamente da Agosto, in maniera molto lieve, per crescere nel tempo e perdurare fino ad Ottobre (secondo quanto ribadito finora).
Mese per mese, i fondi erogati saranno minori e le società dovranno contribuire “di tasca propria” a garantire l’80% degli stipendi ai dipendenti, partendo dalle contribuzioni NIC e pensione e successivamente pagando una parte dello stipendio.
Fondamentalmente, per il dipendente non cambia niente dal punto di vista economico: continuerà infatti a percepire l’80% dello stipendio come i mesi precedenti; perché allora questo aggiornamento del CJRS è cosi importante? Il fattore che cambierà le carte in tavola è costituito dal fatto che le società saranno costrette a garantire a prescindere questo 80% con i propri fondi, e qualora non fossero in grado, non c’è altra che strada che il licenziamento.

Un caso pratico

Proviamo ad analizzare un caso pratico: un dipendente salariato 25.000£ annuali, ha percepito finora il suo stipendio, al quale vanno aggiunti le National Insurance Contribution e la pensione; in questo caso (e considerando uno scenario generale in termini di NI tax band e pensione), le spese della società rappresentano il 13.8% sul lordo tassabile (usufruita l’allowance), dunque 129£, a cui vanno aggiunte altre 34£ di pensione (trovi delle info utili sui costi aziendali di payroll qui). In tutto dunque, il totale dei costi della società equivalgono a 163 sterline, che finora, sono stati pagati dal governo.
Da agosto in poi invece, questi contribuiti dovranno essere interamente pagati dalla società, comportando un esborso economico obbligatorio se si decide di mantenere il dipendente a libro paga. Dopo agosto inoltre, anche parte dello stipendio dovrà essere pagata dalla società, causando inevitabilmente un aumento dei licenziamenti.
Vediamo ora, di mese in mese, come le modifiche nel CJRS possono influenzare i conti di un’azienda.

Furlough scheme a Luglio

In questo mese, il governo garantisce ancora il 100% dei costi relativi alla payroll per coprire l’80% iniziale dello stipendio in furlough. La differenza rispetto agli altri mesi è costituita dalle ordinanze governative che hanno concesso la riapertura graduale di alcune attività: in questo caso, le ore o giorni lavorati, dovranno interamente essere pagati dalla società, accedendo al furlough secondo i soliti criteri esclusivamente per coprire il restante delle ore che il dipendente avrebbe lavorato in condizioni normali, sempre all’80% come da CJRS.
Esempio pratico: un dipendente che solitamente lavora cinque giorni alla settimana, ricomincia a lavorarne due ed i restanti tre non lavora: i primi due, lavorati pienamente, dovranno essere pagati dalla società a pieno regime, con quest’ultima che paga interamente stipendio e contributi; per gli altri tre, il governo continua a garantire sia l’80% lordo dello stipendio che i contributi di NIC e pensione.

Furlough scheme ad Agosto

Ad agosto, il governo garantirá l’80% dello stipendio lordo (sempre fino al cap di £ 2.500£) ma il datore di lavoro dovrá pagare i contributi di National Insurance e pensione, vediamo un esempio pratico. Un dipendente in furlough con uno stipendio di 20.000£ annuali ha percepito finora l’80% mensilmente, equivalente dunque a 1.333£; su questo importo, i contribuiti di NIC ammontano a 83£ e quelli pensionistici a 24£, generando un costo di 107£ che la societá dovrá accollarsi. Potrebbero, a primo impatto, sembrare dei costi irrisori ma a seconda del salary e soprattutto del numero dei dipendenti, l’impatto economico sui conti potrebbe essere ingente e portare al licenziamento.

Furlough scheme a Settembre

A settembre, avvengono i primi cambiamenti sostanziali: il cap massimo passa da 2.500£ a 2.187.50£ mensili e il governo si impegna a pagare il 70% (e non piú l’80% come prima) dello stipendio lordo del dipendente; questo significa che la societá dovrá adempire al pagamento del restante 10% in aggiunta dei contributi NIC e di pensione.
Esempio pratico: per un dipendente in furlough con uno stipendio di 20.000£, il governo elargisce fondi per un totale di 1.167£, corrispondente al 70% dello stipendio ed il restante 10% per raggiungere l’80%, ovvero 167£, dovrá essere pagato dalla societá. A questo vanno aggiunti i costi di NIC e pensione, che come il mese precedente ammontano a 107£, costituendo un totale di 274£.

Furlough scheme ad Ottobre

Ad ottobre, diminuiscono ulteriormente sia il cap che la percentuale che il governo si impegna a coprire, calando rispettivamente a 1.875£ e 60%. Il datore di lavoro dovrá dunque coprire interamente il restante 20%, garantendo l’80% al dipendente, oltre che occuparsi dei contributi di NIC e della pensione.
Esempio pratico: per un dipendente in furlough con uno stipendio di 20.000£, il governo elargisce fondi per un totale di 1.000£, corrispondente al 60% dello stipendio ed il restante 20% per raggiungere l’80%, ovvero 333£, dovrà essere pagato dalla società. A questo vanno aggiunti i costi di NIC e pensione, che come il mese precedente ammontano a 107£, raggiugendo un totale di 440£.

L’impatto positivo dell’Employment Allowance

L’Employment allowance gioca un ruolo di primo livello nelle modifiche apportate al CJRS, in quanto per le piccole aziende che ne usufruiscono, i costi del National Insurance sono coperti dalla stessa.
Questa agevolazione prevede, secondo alcuni criteri, che a partire dall’inizio dell’anno finanziario, i primi 4.000£ di NIC pagabili dalla societá vengano scontati dal P32, riducendo dunque la tassazione mensile a carico del datore di lavoro.
L’impatto dell’Employment allowance dipende logicamente dal numero di dipendenti e dai loro stipendi, ma la maggior parte delle piccole aziende con un numero relativamente basso di dipendenti, ridurrá notevolmente i costi, costringendo l’azienda a coprire solo i costi della pensione.
Considerando gli esempi pratici menzionati in precedenza e supponendo si tratti di una piccola azienda con pochi dipendenti, i costi verrebbero ridotti come segue: Agosto, da 107£ a 24£; Settembre, da 274£ a 191£ ed Ottobre da 440£ a 357£. Conseguentemente, se i costi per mantenere un dipendente a carico dell’azienda vengono ridotti, le possibilitá di licenziamento subiscono lo stesso effetto.

In parole povere

Da agosto in poi, i datori di lavoro dovranno impegnarsi a coprire i costi di payroll fino a garantire l’80% dello stipendio, accollandosi gradualmente i costi del National Insurance e della pensione e successivamente di una parte dello stipendio. Questo comporta, a seconda dei casi, un ingente sforzo economico che potrebbe non essere sostenibile e portare al licenziamento del dipendente. Si parla logicamente di casi generali e non applicabili ad ogni societá, in quanto la liquiditá e gli effetti della pandemia sono i fattori principali e diversi di azienda in azienda.
É cruciale ribadire che la societá non ha la facoltá di poter ridurre lo stipendio, ma si deve impegnare a garantire l’80%,a prescindere dagli importo che il governo puó garantire a meno che non vengano stipulati diversi accordi contrattuali.

Si spera, ovviamente, che gli scenari econimici e lavorativi di Londra, del Regno Unito e del resto del mondo possano migliorare e gradualmente tornare a quelli standard, riducendo conseguentemente il rischio di licenziamenti e l’aumento della disoccupazione.