Importare ed esportare dal Regno Unito dopo la Brexit? Come comportarsi?

Uno dei grandi temi di dibattito durante le trattative per l’uscita del Regno Unito dall’Europa è legato all’usufrutto dei benefici commerciali per i Paesi facenti parte dell’Unione Europea.

La situazione è ormai da tre anni in continuo divenire e dunque per ora ci limiteremo ad offrirvi delle linee guida basate su comunicati e aggiornamenti forniti dal governo a riguardo, peraltro consultabili in lingua madre nel sito del governo stesso.

Qualunque commercialista e consulente italiano a Londra e nel Regno Unito si sarà probabilmente trovato in difficoltà nel rispondere alle tante e legittime domande poste dai clienti in relazione alle conseguenze commerciali della Brexit e sul come dovranno comportarsi nell’immediato futuro in termini di fatturazione e IVA.

In uno scenario con un no-deal e nel caso in cui la tua azienda importa beni dall’Italia o in generale dall’estero, il primo step è sicuramente avere un EORI.

Cos’è l’EORI?

L’EORI è l’acronimo di Economic Operator Registration and Identification: in parole povere, si tratta di una sorta di codice fiscale della società ed è assolutamente necessario se importi o esporti beni dal e nel Regno Unito. Nel caso specifico, l’EORI deve cominciare con GB and è composto da 12 cifre.
Se l’azienda possiede VAT, ovvero partita IVA, l’EORI sarà composto da GB e la partita IVA.

Se ancora non possiedi l’EORI, puoi richiedere direttamente la nostra assistenza.

Dichiarazione doganale

Supponendo di essere in possesso dell’EORI, il prossimo passo è decidere chi si prenderà cura delle dichiarazioni sulle importazioni: nonostante è possibile effettuare le dichiarazioni autonomamente, suggeriamo di richiedere l’assistenza di un commercialista o un agente in quanto completare le dichiarazioni doganali può risultare decisamente complicato a seconda di diversi fattori quali la natura, la provenienza e la quantità dei beni importati.

Inoltre, è necessario l’utilizzo di software specifici e la maggior parte delle dichiarazioni sono effettuate tramite il CHIEF, acronimo di Customs Handling of Import and Export Freight.
Qualora dovessi effettuare le dichiarazioni autonomamente, dovrai richiedere l’accesso per il CHIEF oppure utilizzare un software abilitato all’invio elettronico del CHIEF.

In quanto a tempistiche, solitamente, la dichiarazione deve essere inviata nel momento in cui i beni entrano nell’EU, a meno che i beni stessi non siamo temporaneamente custoditi all’interno di un magazzino o di uno storage; tuttavia, la casistica è ampia e la procedura varia nel caso in cui ad esempio la tua azienda utilizzi la procedura semplificata (simplified declaration procedure), il “roll on roll off”.

Al fine di semplificare il processo di importazione, puoi richiedere l’uso del “transitional simplified procedures”, il quale consente di ridurre la quantità di informazioni da fornire al confine e conseguentemente semplificarne e velocizzarne il procedimento. Vi sono infine altre procedure semplificate quali il CTC (Common Transit Convention), che permette di velocizzare la procedura del passaggio doganale.

Se importi regolarmente

Nel caso effettui un’importazione regolare, suggeriamo l’impostazione di un “duty deferment account” al fine di poter effettuare i pagamenti dei dazi doganali mensilmente invece di singole transazioni per ogni spedizione. Quest’ultimo diventa necessario nel caso di utilizzo del transitional simplified procedures.

Dazi e imposte

Se il Regno Unito dovesse lasciare l’Unione Europea senza alcun accordo, potrebbe essere necessario pagare delle tariffe aggiuntive. Sarebbero istituiti dei tassi temporanei che rimarrebbero in vigore per massimo un anno ed al termine di quest’ultimo, il governo introdurrà un regime tariffario permanente che sostituirà lo schema temporaneo, ma come più volte menzionato, l’intera procedura è strettamente legata alle modalità di uscita del Regno Unito dall’Europa.

In alcune categorie inoltre, come per esempio alcol o tabacco, vi sono ulteriori accise.

 

Come ogni altro nostro approfondimento, è importante chiarire che ogni business potrebbe necessitare di procedure diverse e quanto sopracitato è una guida generale da cui prendere spunto. Per il resto, suggeriamo come fermezza l’assistenza di un commercialista o professionista del settore onde evitare problematiche e ritardi che potrebbero sfociare in sanzioni o deferimenti.

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